Per noi, bisogna assolutamente fare colazione! Sarebbe un vero peccato iniziare la giornata senza il pane appena sfornato, la frutta fresca di rugiada o un delizioso cappuccino cremoso. Vieni con noi, partiamo per un piccolo viaggio nella storia della colazione, dove scoprirai cosa serviamo ogni mattina all’Amolaris.
La colazione esiste da sempre
Gli antichi greci la chiamavano akratisma, nell’antica Roma si concedevano un ientaculum. Al giorno d’oggi, nessuno va alla ricerca di pane duro e vino, ma il 59 per cento degli uomini e il 55 per cento delle donne, nel 2019, alla domanda «Fai colazione?» ha risposto con un «Sì, sempre!». Circa il 30 per cento degli intervistati ha detto di fare colazione “solo qualche volta” o “solo nel fine settimana”. E secondo un’indagine statistica, il 7 per cento degli uomini e l’8 per cento delle donne appartiene alla categoria di quelli che non fanno mai colazione. Nel corso dei secoli, il primo pasto della giornata ha avuto diversi ruoli. Poteva essere un bisogno, per non andare in ipoglicemia lavorando nei campi; uno status symbol, come per la nobiltà britannica del Diciottesimo secolo, che ostentava la sua ricchezza con speck, uova e tè. Gli abitanti dell’Europa centrale, non mangiando spesso tutti questi grassi, hanno bisogno di tempo per abituarsi, così come gli asiatici devono abituarsi al tipo di pasto mattutino. Infatti, per loro è molto strano spalmare la marmellata dolce sul pane bianco. Preferiscono usare una pentola da minestra e un cuociriso.
Cosa si mangia a colazione in Alto Adige?
Anche qui, in Alto Adige, ci sono due tradizioni della colazione totalmente diverse: mentre molti altoatesini di madrelingua italiana ricorrono alla tipica colazione “Caffè e cornetto”, cioè espresso e croissant (e preferibilmente, veloce veloce!), la popolazione altoatesina appartenente al gruppo linguistico tedesco e ladino predilige il tavolo della colazione ben imbandito con cibo abbondante – soprattutto le generazioni più anziane. Qui in Val Venosta, ci portiamo dietro, da sempre, una cultura del pane incredibilmente varia, ma il grano ha e avrà per sempre un ruolo fondamentale per lo sviluppo della nostra regione. Quindi, non siamo sorpresi che la buona vecchia zuppa di cereali (biologica, regionale e integrale, naturalmente) sia tornata di moda. Esisteva già nel Medioevo. Oggi si presenta sotto forma di “bowl” guarnita con topping fruttati. Una fornitura extra di proteine la fornisce lo skyr – o le sue alternative vegane.